• L'arte e le opere di Jean Merech pittore

    Jean Merech, il pittore

Segue una breve biografia di Jean Merech pittore e artista.

L’infanzia

Sin dalla più tenera infanzia Jean segue l’attività artistica del padre Erminio, trovandosi immerso nel mondo dell’arte già da piccolissimo, pertanto per lui è normale giocare con i colori tra tele e pennelli e questo approccio naturale all’arte da bambino lo faciliterà poi nell’apprendere i segreti della pittura.

A soli 15 anni Jean, ormai adolescente, diventa coadiuvante del padre Erminio Merici che per l’occasione divide lo studio in due per concedergli lo spazio per esercitare la professione artistica. Seguiranno 5 anni di insegnamenti quotidiani in cui esperienza e tecnica pittorica verranno tramandate di padre in figlio proprio come nelle botteghe pittoriche del migliore rinascimento italiano.

L’esordio

Nel 1976, dopo aver esposto precocemente in gallerie minori, a soli 20 anni, Jean espone le sue opere in una personale all’Elmepe di Erba, sotto il nome di “Gian Antonio da Pandino”, nome d’arte scelto per evitare che l’autore venisse erroneamente confuso con il padre Merici e che lo accompagnerà per tutta la carriera. Questa esposizione avviene alla presenza del critico d’arte prof. Mario Monteverdi, che lo nota per la sua interpretazione pittorica del brano dell’autore F. De Gregori “L’uomo che cammina sui pezzi di vetro”.

Gian Antonio da Pandino espone la sua prima personale con la critica di Monteverdi

L’attività artistica adulta di Gian Antonio da Pandino

Jean esercita la sua attività più acclamata come ritrattista, per varie personalità del mondo dello sport e dello spettacolo, in particolare ricordiamo il ritratto commissionato dal fotografo ufficiale della Nazionale di calcio italiana (Nat Ginelli) per lo storico allenatore del Milan e della nazionale Arrigo Sacchi.

Jean Merech consegna il ritratto ad Arrigo Sacchi del Milan

Poi i ritratti di alcuni giocatori dell’Inter di fine anni settanta, tra cui Altobelli, Marini, ecc.

Sull’onda dell’ammirazione personale Jean dipinge anche un ritratto per il chitarrista virtuoso Steve Vai, e glielo consegna personalmente, il 29 marzo del 2000, nella sede del negozio Lucky Music di Milano, prima di un concerto di Vai allo storico locale Alcatraz, sempre a Milano.

Jean Merech in una foto con il grande chitarrista e maestro Steve Vai

 

Steve Vai accoglierà di buon grado l’opera e regalo di Jean, prestandosi anche per alcune foto commemorative. La cosa più curiosa di questo episodio però è che Vai, negli anni svilupperà egli stesso una profonda passione per l’arte pittorica, arrivando, quasi 15 anni dopo, a dipingere le sue prime tele.

Riconoscimenti

Jean nella sua carriera di pittore riceve molti riconoscimenti, tra cui la Laurea Honoris Causa, per meriti artistici, il David d’oro di Michelangelo da parte dell’accademia universale Alessandro Magno di Prato e la nomina di Cavaliere dell’Arte e “Croce al merito” del 1992.

Jean si classifica primo e secondo con i due ritratti a bambini pandinesi

Tra i tanti forse il riconoscimento più prestigioso è il Trophee Azurenne, ottenuto a Montecarlo, assieme alla premiazione per due ritratti di bambini pandinesi che gli sono valsi il primo e secondo classificato al concorso internazionale di Cannes dal “Musee Art Moderne et contemporain” nel 2002.

Jean Merech pittore premiato con il Trophee Azurenne

Molti anche i critici d’arte che hanno tessuto le lodi della pittura di Jean, tra cui il prof. Mario Pietro Monteverdi, prof. Tino Carlevero, il professor Luciano Giuseppe Volino e la pittrice e critica d’arte Marilù Campagna, e ancora, i critici d’arte internazionali Frank Merly, di Londra, e Boniface Ghis di Bruxelles.