Jean ha incontrato ENGL qualche anno fa in occasione della partecipazione ad una fiera, da allora, utilizza spesso una testata ENGL Savage 120 in situazioni live dove serve potenza e definizione senza rinunciare al calore delle valvole.
La Savage 120 è definita una testata a 4 canali, ma ad essere onesti i canali sono soltanto 2, sfruttabili in 4 modi diversi (da cui i 4 “canali”).
Il canale pulito è molto caldo, con un suono leggermente più scuro rispetto alla concorrenza, ma con la possibilità di intervenire con uno switch “bright” e un controllo di “preshape” (sostanzialmente un boost o taglio dei medi) che permette di schiarire il suono in modo molto efficace.
Ovviamente non ha il sound di un Blackface ma è evidente che è nato per scopi molto diversi.
Il canale Crunch 1 (canale 2) è il classico suono saturo da blues rock, con un sound paragonabile agli AC/DC, non spicca particolarmente per originalità, ma è buono e molto utile.
Al contrario, il canale Crunch 2 (canale 3) suona davvero simile a quello di un Marshall 2203 rispetto a cui risulta solo leggermente più scuro. All’aumentare del gain o applicando un pedale di boost all’ingresso si ottengono suoni che vanno dal classico EVH sound (5150) al suono del primo Lynch, giusto per dare un’idea, tutti sound che hanno un certo mordente.
Infine, il canale Lead (canale 4) è probabilmente la principale ragione per cui tanti usano questo ampli. Tanto gain, ma senza strafare, ha un sound asciutto, articolato ma diretto, con dei buoni bassi ma senza un filo di saturazione di troppo o confusione sui medi (difetti tipici del Mesa Recto o del Bogner Uberschall, tra gli altri).
Altra caratteristica convincente della Savage è l’attacco, immediato e tagliente.
C’è anche uno switch “deep” che aggiunge bassi (in realtà tutt’altro che carenti) ma sempre netti e articolati, senza un minimo di sporcizia del segnale.
Alla testata Engl Savage 120 Jean abbina una cassa sempre Engl con 4 coni da 12 pollici.